I dati epidemiologici e preclinici suggeriscono che l'aumento di assunzione e dei livelli sierici di Vitamina-D e una maggiore assunzione di Calcio riducono il rischio di neoplasia colorettale.
Per studiare ulteriormente il potenziale chemopreventivo di questi nutrienti, è stato condotto uno studio in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo sulla integrazione con Vitamina-D, Calcio, o entrambi per la prevenzione degli adenomi colorettali.
Sono stati reclutati pazienti con adenomi diagnosticati di recente e nessun polipo del colon, rimanente dopo colonscopia completa.
Sono stati randomizzati 2.259 partecipanti a ricevere quotidianamente Vitamina D3 ( 1.000 UI ), Carbonato di calcio ( 1.200 mg ), entrambi o nessuno dei due.
Le donne potevano scegliere di ricevere il Calcio, più l'assegnazione casuale alla Vitamina-D o al placebo.
La colonscopia di follow-up è stata anticipata in modo da essere eseguita 3 o 5 anni dopo gli esami di base, secondo le raccomandazioni dell’endoscopista.
L'endpoint primario era la presenza di adenomi diagnosticati nell'intervallo dalla randomizzazione alla colonscopia di sorveglianza anticipata.
I partecipanti assegnati in maniera casuale a ricevere la Vitamina-D hanno presentato un incremento netto medio di livelli sierici di 25-idrossivitamina D di 7.83 ng per millilitro, rispetto ai partecipanti trattati con placebo.
Complessivamente, il 43% dei partecipanti ha avuto uno o più adenomi diagnosticati durante il follow-up.
I rapporti di rischio aggiustati per gli adenomi ricorrenti sono stati 0.99 con la Vitamina-D rispetto a senza Vitamina-D, 0.95 con il Calcio rispetto a senza Calcio, e 0.93 con entrambi gli agenti rispetto a nessuno dei due agenti.
I risultati per gli adenomi avanzati sono risultati simili.
Sono stati riscontrati pochi eventi avversi gravi.
In conclusione, l’integrazione giornaliera con Vitamina D3 ( 1.000 UI ), Calcio ( 1.200 mg ), o entrambi dopo la rimozione di adenomi colorettali non ha ridotto in modo significativo il rischio di adenomi colorettali ricorrenti per un periodo di 3-5 anni. ( Xagena2015 )
Baaron JA et al, N Engl J Med 2015; 373: 1519-1530
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